PROPOSTE DRAPPOBIANCO IN VISTA DEL C.D. DECRETO APRILE

PROPOSTE DRAPPOBIANCO IN VISTA DEL C.D. DECRETO APRILE

Egregi signori Ministri,

Ci rivolgiamo a Voi quali rappresentanti dei cittadini per farVi giungere il grido DISPERATO degli imprenditori a causa del fermo delle attività produttive e commerciali imposto dai vari DPCM che si sono succeduti per fronteggiare l’emergenza legata al Covid19.

Al riguardo, non possiamo non evidenziare come gli imprenditori siano ormai allo stremo delle forze sia economiche che morali e abbiano preannunciato che sapranno ricordarsi nel futuro di chi avrà pensato al bene dell’Italia e di chi, invece, avrà osteggiato le scelte economiche necessarie per sopperire a questa grave emergenza sanitaria e sociale, o di chi, peggio ancora, non avrà avuto il coraggio di fare drastiche scelte economiche contrarie alla sudditanza europea.

Sottoponiamo quindi alla Vostra attenzione le Proposte che abbiamo raccolto e che presentiamo a nome del Drappobianco, sperando che possano essere positivamente inserite nell’ambito dell’intervento definito “Decreto Aprile”.

Di seguito le proposte d’intervento essenziali per la sopravvivenza delle imprese:

A) Nel decreto cura Italia è stata dimenticata la sospensione delle rateizzazioni in corso relativamente agli avvisi bonari ricevuti da Agenzia delle entrate che prevedono una sanzione del 10%. La crisi potrebbe portare i contribuenti a non riuscire a rispettare le scadenze, con la conseguenza che gli stessi perderebbero il beneficio della sanzione ridotta, aumentando il carico di sanzione a proprio carico dal 10 al 30%, passando così da Agenzia delle Entrate ad Agenzia delle Entrate Riscossione: SI CHIEDE PERTANTO DI COMPRENDERE NELLA SOSPENSIONE ANCHE LE RATEIZZAZIONI IN CORSO CON AGENZIA DELLE ENTRATE.

B) Nel c.d. Decreto Cura Italia è stato aumentato di due anni il termine di prescrizione fiscale ovvero il termine per l’accertamento delle dichiarazioni fiscali, a fronte di una minima dilazione di tempo concessa ai contribuenti. Riteniamo che non sia possibile in un momento di crisi di così ampia portata dare un segnale tanto negativo, nel momento in cui, per contro, servirebbe un segnale forte per dare un aiuto concreto alle famiglie ed imprese, e ciò in evidente violazione, tra l’altro, dello statuto del contribuente che prevede una condizione di reciprocità’: SI CHIEDE PERTANTO DI ANNULLARE L’ALLUNGAMENTO DEI TERMINI DI PRESCRIZIONE DI DUE ANNI.

C) SOSPENSIONE DI TUTTE LE SCADENZE DELLE RATEAZIONI/ROTTAMAZIONI IN AGENZIA DELLE ENTRATE E AGENZIA DELLE ENTRATE PER LA RISCOSSIONE FINO AL 31/12/2020;

D) SOSPENSIONE CONTESTUALE DI TUTTE LE PROCEDURE ESECUTIVE IN ESSERE E DEGLI ACCERTAMENTI FISCALI FINO ALLA DATA DEL 31/12/2020;

E) SOSPENSIONE DEI VERSAMENTI CONTRIBUTIVI (contributi INPS, INAIL, FONDI, ENTI BILATERALI) E FISCALI (IRAP, IRES, IVA, RITENUTE) FINO ALLA DATA DEL 31/12/2020;

F) SOSPENSIONE DI TUTTE LE RATE DI MUTUI E FINANZIAMENTI PERSONALI E AZIENDALI FINO ALLA DATA DEL 31/12/2020;

G) PREVISIONE, A FAR DATA DAL 01/01/2021, DI UNA ROTTAMAZIONE QUATER AL FINE DI SGRAVARE IMPRESE E CITTADINI DALLE AZIONI DI AGENZIA ENTRATE RISCOSSIONI CHE SONO STATE CAUSATE DA FERMO LAVORO E CONSEGUENTE MANCATO INCASSO PER TUTTI I RUOLI AL 31/12/2019.

Per i pagamenti dei tributi di cui si è chiesta la sospensione sopra si propone quanto segue:

Nel mese di dicembre 2020 tutte le aziende che avranno avuto un calo del fatturato nei primi 11 mesi sino al 20% (rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente) salderanno tutto il dovuto sospeso in una unica soluzione alla data del 31/01/2021, oppure dilazioneranno in massimo di 6 mesi con applicazione del solo interesse legale.

Le aziende che invece avranno avuto un calo del fatturato tra il 21% e il 40% (rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente) il dovuto al 31/12/2020 sarà rateizzato in 12 rate mensili a partire dal 31/01/2021.

Le aziende che avranno avuto un fatturato con un calo oltre il 40% (rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente) rateizzeranno il dovuto al 31/12/2020 in 24 rate a partire dal 31/12/2021.

Attivazione di ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga) con procedura snella (senza accordo sindacale, ma con autocertificazione aziendale) per tutte le aziende; la procedura attuale è lenta e farraginosa. Sarebbe meglio che non ci fosse nessun accordo sindacale che debba dimostrare la chiusura imposta da DCPM, con inserimento della domanda telematica su portale INPS; non volendosi gravare come costi sulle aziende il pagamento sarà effettuato direttamente dall’INPS su iban del lavoratore. Il lavoratore autocertificherà lo stesso senza obbligo di controfirma della posta/istituto bancario

COME SUPPORTO AL REDDITO: ASSEGNO DI CITTADINANZA

L’assegno di cittadinanza ad ogni cittadino maggiorenne per un mensile pari ad 1/12 dell’80% del reddito medio dichiarato negli ultimi 3 anni (2018-2017-2016) con il limite massimo di €1.250,00 esente da imposte.

L’assegno spetta al 100% a chi non ha redditi precedenti anche ad integrazione di trattamenti pensionistici e/o assistenziali sino al limite di €uro 1.250,00 esente da imposte.

L’assegno di cittadinanza, quindi, spetterebbe anche ad integrazione di altri trattamenti pensionistici o assistenziali in corso sino al raggiungimento dei limiti sopra indicati.

L’assegno spetta a tutti i cittadini maggiorenni a condizione che non siano fiscalmente a carico dei genitori o del coniuge.

SANZIONI: I DESTINATARI DI AIUTI SE ALLA FINE DELL’ANNO AVRANNO UN REDDITO PARI O SUPERIORE ALLA MEDIA DEGLI ULTIMI TRE ANNI DOVRANNO RESTITUIRE SENZA SANZIONI E INTERESSI QUANTO RICEVUTO, IN UN NUMERO DI RATE PARI AGLI ASSEGNI MENSILI PERCEPITI.

OVE VENGA ACCERTATO UN REDDITO IMPONIBILE SUPERIORE DEL 20% DEL DICHIARATO OLTRE ALLE SANZIONI SOLITE DOVRANNO RESTITUIRE IL DOPPIO DEL RICEVUTO.

Concordiamo in merito al mantenimento credito di imposta per locazioni ma da utilizzare dal proprietario dell’immobile che per i mesi interessati dalla misura ha diritto al canone ridotto di pari importo.

Tutte le casse integrazioni sostituite dalla C.i.g. o anticipate dalle aziende a mezzo di speciali linee di credito erogate dagli istituti bancari e garantite dal credito nei confronti dell’INPS e con oneri finanziari a carico della stessa.

Dette linee di credito possono essere utilizzate solo ed unicamente per il pagamento degli stipendi e l’ordine di bonifico è contenuto nell’uniemens.

Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo e con modalità punitive per chi approfitta del momento per non rispettare le scadenze con i fornitori (non vi è contestazione scritta, ha disponibilità liquide o linee di credito utilizzabili residue tali da permettere il pagamento, prova a carico del debitore per opporsi alla provvisoria esecutività ove utilizzi prove false o incomplete sanzioni pari all’importo del decreto ingiuntivo a favore dello stato per le misure di solidarietà).

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Da parte nostra, diamo la massima disponibilità come Associazione a fornire il nostro contributo ove dovessimo essere interpellati.

Con osservanza.

Giuseppe Caggiano

DRAPPO BIANCO MOVIMENTO POPOLARE

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